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Sono stati 51 i Circoli italiani che si sono ritrovati a fine novembre al Golf della Montecchia, ospiti del padrone di casa Paolo Casati, per il 13° Meeting del Consorzio GolfImpresa . Si è parlato, ovviamente, di golf, ma dal punto di vista di chi gestisce le strutture.

Si è discusso di cifre, del numero di giocatori che di fatto relega il golf italiano nelle posizioni di coda rispetto alle Nazioni evolute per quanto riguarda la frequentazione di green e fairways. Si sono anche messi in comune tentativi ed esperienze per far lievitare la quantità di giocatori, l’utilizzo del campo e i bilanci dei club. La tecnologia oggi offre strumenti che qualche anno fa sembravano fantascienza non solo per comunicare con i soci/clienti, ma anche per far conoscere le varie strutture ai possibili utilizzatori in tutto il mondo.

Perfino i tanto vituperati social possono diventare occasioni utilissime per far conoscere le opportunità del golf non solo a chi già ha dimestichezza con ferri e bastoni, ma anche a chi si ostina a credere che si tratti di uno sport per vecchi, ricchi e sfaccendati. Orchestrato dal presidente Giuliano Bagnoli, il convegno ha toccato molti aspetti, alcuni dei quali particolarmente preoccupanti, come, ad esempio l’atteggiamento di alcune Agenzie delle Entrate che, considerando le buche da golf alla stregua di villette a schiera, tentano di tassarle con cifre esorbitanti, dal momento che comprendono anche gli arretrati. E’ toccato a Francesco Ciribì, consulente di GolfImpresa per le problematiche fiscali, spiegare come far fronte a tali richieste. Sempre sul fronte economico, ma stavolta a favore dei Club, Doriano Pingitore ha illustrato le opportunità offerte da Industria 4.0 in termini di incentivi alcuni dei quali a fondo perduto. A proposito di strumenti innovativi, Fabio Fabbi ha approfondito il tema del Digital Marketing a favore dei golf club e dell’uso corretto dei social media. Si è parlato anche delle politiche suicide legate agli sconti, che invece di far aumentare i giocatori troppo spesso gonfiano solo i debiti. Paolo Garlando ha spiegato come attrarre turisti dall’estero, mentre Luca Salvetti, di OLGA (On Learning & Golf Activities), ha evidenziato come nella stragrande maggioranza dei casi i principianti, dopo qualche lezione in campo pratica, vengano abbandonati a se stessi dal Circolo. E questo spiega l’alto numero di abbandoni dopo l’entusiasmo iniziale. E’ toccato a Umberto Boggio dei Ciliegi illustrare come il Circolo torinese è riuscito ad invertire la tendenza e a fidelizzare i nuovi giocatori. C’è stato anche spazio per la consegna del premio GolfImpresa a Piero Apicella, condottiero del Chervò San Vigilio Golf & Resort, recente vincitore del World Golf Awards 2021 e per il lancio delle nuove iniziative di GolfImpresa, compresa la raccolta comune di investimenti pubblicitari offrendo agli sponsor non più un solo circolo, ma una rete di strutture sparse in tutta Italia.